Cimitero Monumentale di Vignola
Il Cimitero di Vignola riconosciuto dalla Regione Emilia Romagna nel 2024 trae le sue origini alla fine del 1800 in sostituzione di quello napoleonico, non più funzionale e incompatibile con l’espansione urbana della città.
In precedenza, il cimitero era situato dietro la chiesa parrocchiale, poi vicino alla stazione ferroviaria dove si ergeva la chiesa di San Giuseppe, della chiesa oggi resta solo il toponimo che definisce il quartiere e il Parco comunale “San Giuseppe” che ospita la Biblioteca nelle sedi di Villa Trenti e Auris.
Il progetto iniziale, più ambizioso, era stato ideato da Gusmano Soli, nipote del celebre architetto Giuseppe Maria Soli, ma fu abbandonato per una soluzione più adatta alla comunità.
L’attuale cimitero di Vignola, situato nell’attuale Via Nazario Sauro, fu costruito tra il 1899 e il 1903, grazie alla collaborazione di un giovane ingegnere vignolese residente a Bologna, Augusto Biagini. I lavori si svolsero su un terreno di proprietà di Giovanni Tosi-Bellucci, e l’inaugurazione ufficiale avvenne già il 15 dicembre 1899.
Alessandro Plessi, sindaco e figura di riferimento della vita civica vignolese, fu tra i sostenitori istituzionali del trasferimento e della costruzione del nuovo cimitero.

Narrazione di storie di Famiglie, Personaggi Illustri e Opere d’Arte
Il Cimitero monumentale di Vignola è un luogo dove storia, arte e memoria si intrecciano profondamente. Sin dal periodo postunitario, accoglie le sepolture di alcune delle famiglie più influenti della città, diventando uno spazio di commemorazione ma anche di espressione artistica.
• Famiglia Leoni. Gioachino Leoni e il figlio Erminio entrambe furono sindaci di Vignola nei primi decenni post unitari. Famiglia di benefattori molto attiva nella seconda metà dell’Ottocento, viene ricordata per il suo contributo alla vita sociale e culturale della città. La famiglia Leoni inoltre ha rappresentato una delle realtà più consolidate e influenti nel panorama agricolo di Vignola.
• Famiglia Trenti. Committente della cappella di famiglia progettata da Luigi Bondioli (1885–1957), figura centrale nell’architettura locale fu scultore e pittore. Oltre alla cappella della famiglia Trenti, Bondioli progettò e decorò con bassorilievi l’ex Teatro Bagnoli e realizzò il monumento ai caduti nel parco di Villa Tosi-Bellucci. La sua opera si distingue per l’eleganza formale e l’attenzione al dettaglio, con influenze neoclassiche e liberty.
• Famiglia Minghelli. Il pittore Pietro Minghelli (1780–1822), è tra i principali esponenti del Neoclassicismo emiliano, è sepolto nel Cimitero Monumentale di Vignola. Minghelli fu docente all’Accademia Atestina di Belle Arti e autore di importanti cicli decorativi, tra cui: Gli affreschi di Villa Tosi-Bellucci, oggi sede del Municipio di Vignola. Le decorazioni di Villa Galvani, commissionate da Giuseppe Galvani, figlio del mecenate Francesco Galvani. La sua opera si distingue per l’eleganza formale e l’uso raffinato del monocromo, con richiami ai bassorilievi classici. Nonostante abbia lavorato molto a Modena, è proprio a Vignola che ha lasciato le testimonianze più significative della sua arte.
• Famiglia Soli. Il Comune di Vignola realizzò tomba monumentale in onore di Giuseppe Maria Soli (1747–1822), uno dei più importanti architetti del Neoclassicismo emiliano, nonostante i suoi resti siano andati perduti durante il trasferimento dal vecchio al nuovo cimitero Fu uno dei maggiori architetti nel Ducato di Modena. Studiò all’Accademia Clementina di Bologna e all’Accademia di San Luca a Roma. Fu direttore dell’Accademia Atestina di Belle Arti e architetto di Corte. Progettò opere importanti come la Porta Sant’Agostino e il ponte di Sant’Ambrogio sul Panaro. Purtroppo, nel passaggio dal vecchio al nuovo cimitero, sono andati perduti i resti dell’architetto Giuseppe Maria Soli (1747–1822), figura eminente nella Modena del Duca Francesco IV d’Austria-Este. Direttore dell’Accademia Atestina di Belle Arti, Soli fu autore di importanti progetti architettonici, tra cui il Palazzo Ducale di Modena e il Teatro Comunale. Il suo stile, influenzato dal classicismo francese, ha lasciato un’impronta duratura nell’urbanistica emiliana.
Bernardo Soli, storico locale e figura legata alla memoria cittadina.
Ivo Soli (1898–1979), scultore autore di otto opere in marmo, bronzo e terracotta. Diplomato all’Istituto di Belle Arti di Modena nel 1921, Soli fu docente al Liceo Artistico dell’Accademia di Brera a Milano. Partecipò a numerose esposizioni nazionali e internazionali, tra cui la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma, ricevendo premi per la sua capacità di fondere realismo e spiritualità. Il Comune di Vignola conserva sei gessi donati dagli eredi, modelli preparatori per fusioni bronzee collocate in varie città italiane.
• Famiglia Gazzotti. Il musicista Luigi Gazzotti (1886–1923), pioniere della musicologia italiana, figura chiave della musicologia italiana. Legato agli ambienti d’avanguardia, Gazzotti fu tra i primi a promuovere lo studio scientifico della musica antica. Il suo fondo musicale, conservato presso la biblioteca comunale, è una risorsa preziosa per studiosi e appassionati.
• Famiglia Plessi. Alessandro Plessi (1824-1907) è una figura storica legata alla città di Vignola, ricordato soprattutto per il suo ruolo come sindaco e per il contributo alla vita pubblica locale. Plessi la sua influenza politica e amministrativa contribuì a favorire l’approvazione e l’attuazione del progetto del Cimitero Monumentale inaugurato già il 15 dicembre 1899, in un periodo in cui la città stava ridefinendo i propri spazi pubblici.
• Famiglia Degli Esposti. L’aviatore Amleto Degli Esposti (1901- ?), eroe della Prima guerra mondiale, e il figlio Aristide, generale e partigiano, sono entrambi sepolti nella tomba di famiglia. Di grande impatto è la tomba monumentale inaugurata il 30 agosto 1925. Considerato uno degli “assi” dell’aria durante la Prima guerra mondiale, Degli Esposti è sepolto accanto alla moglie e al figlio Aristide, aviatore, partigiano, Generale d’Armata e Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, scomparso nel 1988.
• Famiglia Leonardi. L’architetto Cesare Leonardi (1935-2021) è stato anche un designer, fotografo e artista italiano di straordinaria originalità, noto per il suo approccio interdisciplinare e profondamente radicato nel territorio emiliano. Il Centro Nuoto di Vignola (1973–1982) progettato insieme a Franca Stagi, è parte di un ambizioso piano per un parco sportivo intercomunale lungo il fiume Panaro.
• Famiglia Rodolfi. Don Giovanni Rodolfi (1828-1896) è una figura centrale nella nascita della cultura pubblica a Vignola. Visse in un’epoca di fermento civile e politico, e seppe interpretare il suo ruolo con dedizione e visione. È ricordato come il primo bibliotecario della città, incaricato della custodia e della gestione dei volumi nella neonata Biblioteca Comunale che il 4 giugno 1871 venne aperta al pubblico.
• Famiglia Zini. Luigi Zini (1821-1894), autore dell’epigrafe sulla tomba di Francesco Selmi, al quale è intitolata la biblioteca comunale di Vignola, figura di spicco del Risorgimento, anch’egli esponente della Società Nazionale e reggente del governo modenese nei giorni immediatamente precedenti l’arrivo del regio commissario Luigi Carlo Farini nell’ormai ex capitale estense.
Queste sepolture unitamente alle opere artistiche e alle vicende storiche non solo testimoniano la storia locale, ma rappresentano un vero e proprio patrimonio culturale.
