Lo studiolo

Il 20 ottobre 1872, quando Giosuè Carducci visitò Vignola in occasione delle Celebrazioni per il secondo centenario della nascita di Lodovico Antonio Muratori, ne descrisse la camera natale come una piccola e misera stanza: “quattro muri, assai nudi, assai poveri, assai vicini tra loro, e il tetto basso e la finestrella…” In questo contesto pronunciò la frase attualmente leggibile nella lapide conservata all’interno della stessa: “Qui nacque Lodovico Antonio Muratori e ciò basti”

Dal 1936 l’intero edificio di Casa Muratori era di proprietà del Comune di Vignola e dal 1940 aveva ricevuto il riconoscimento di Monumento Nazionale.
La camera natale del Muratori venne trasformata in “Studiolo”, arredata con mobili d’epoca e aperta al pubblico nel 1950, in occasione delle Celebrazioni per il bicentenario della morte del grande studioso. Dopo numerosi anni di chiusura, nel 2000, in occasione del 250° anniversario della morte del Muratori, lo “Studiolo” è stato riaperto al pubblico. 

All’interno della stanza si trovano diversi oggetti degni di attenzione, a partire da un ritratto a olio del Muratori, di autore sconosciuto, che venne acquistato dal Sindaco Alessandro Plessi nel 1881 alla pubblica vendita dall’eredità di una nota famiglia di medici e farmacisti vignolesi, i Baschieri.
Oltre al ritratto, vi sono un rilievo tondo in gesso di ambito emiliano dei primi del Novecento; un busto in scagliola del Muratori, copia di quello conservato presso la Biblioteca Estense di Modena, opera dello scultore carrarese Giovanni Antonio Cybei; un’incisione in inchiostro turchino realizzata dall’architetto ducale Pietro Termanini, datata 1751, che raffigura il Muratori in età molto avanzata.